La scelta pastorale di costituire le Unità Pastorali Missionarie è stata compiuta nella
nostra Diocesi già da tempo, e questo Sinodo la estende a tutte le parrocchie perché esse siano fermento di conversione missionaria della nostra Chiesa diocesana a tutti i livelli. La modalità della composizione e del funzionamento delle UPM terrà conto della grande diversità dei territori e delle situazioni pastorali.
L’UPM è il luogo per eccellenza per pensare e attuare una pastorale “programmatica”. Si tratta dell’azione missionaria della Chiesa che si fa carico della pastorale di ambiente, sia nello slancio missionario verso i luoghi di vita delle persone e le periferie esistenziali e geografiche del territorio, che talvolta la frammentazione delle parrocchie lascia ai margini, sia con una più forte ripresa della missione verso gli ultimi e i lontani nella missione ad gentes. Questo richiede che la programmazione proceda in modo coordinato: i cammini parrocchiali faranno riferimento alle scelte comuni operative dell’UPM, inserendole nell’arco del progetto pastorale diocesano proposto dal vescovo.