Pisano: Festa di Sant’Eusebio (Foglio Parrocchiale)

«Gesù spezzò i cinque pani e li diede ai suoi discepoli
perché li distribuissero.
Tutti mangiarono e furono sazi.»
(Cf. Mc 6,41-42)


FESTA PATRONALE DI S. EUSEBIO 2021 – Parrocchia di Pisano

Venerdì 30 luglio – ore 18.00: In Chiesa Parrocchiale: Rosario e Santa Messa – Confessioni
Sabato 31 luglio – ore 20.30: Santa Messa e Benedizione del Paese celebrata in Piazza V. Veneto
(In caso di maltempo, Celebrazione in Chiesa).
Domenica 1 agosto – ore 17.30: Santa Messa Solenne
Incanto delle OFFERTE (solo prodotti confezionati)
Dalle ore 19.00, trippa da asporto in Piazza V. Veneto, con “I Amiis da Pisàn”.
(Senza prenotazione e sino ad esaurimento).
Lunedì 2 agosto – ore 11.00: Santa Messa

Come ogni anno è stata organizzata la vendita dei biglietti “Oblazione Pro-Opere Parrocchiali”.
I numeri vincenti verranno esposti in Chiesa Parrocchiale.

Gli organizzatori non rispondono per incidenti o danni a cose e/o persone
che si dovessero verificare prima, durante o dopo la manifestazione.

Sant’Eusebio di Vercelli, Vescovo
Sardegna, inizio del IV secolo – Vercelli, 1 agosto 371/372
Il primo vescovo del Piemonte nacque in Sardegna tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. Durante gli studi ecclesiastici a Roma, si fece apprezzare da Papa Giulio I, che verso il 345 lo nominò vescovo di Vercelli. Qui, stabilì per sé e per i suoi preti l’obbligo della vita in comune, coniugando l’evangelizzazione con lo stile monastico. I vercellesi vennero conquistati dalla sua arte oratoria, capace di comunicare, non solo la dottrina, ma anche i sentimenti dello spirito e del cuore. Così, si attirò l’ostilità degli ariani e dello stesso imperatore Costanzo, che lo mandò in esilio in Asia, insieme a Dionigi vescovo di Milano. Venne torturato, soffrì la fame, ma nel 362 ebbe finalmente la fortuna di ritornare a Vercelli. Riprese l’opera di evangelizzazione delle campagne, istituendo la Diocesi di Tortona. Inoltre, si spinse in Gallia, insediando un vescovo a Embrun. La tradizione lo considera anche fondatore di due noti santuari: quello di Oropa (Biella) e di Crea (Alessandria). Nel 371 la morte lo colse nella sua città episcopale, che tuttora ne custodisce le reliquie, all’interno del Duomo.